ENNIO LUDOVICO CHIGGIO

Biografia

Nato a Napoli nel 1938, compie studi tecnici e poi artistici a Venezia, ove fre­quenta con discontinuità l’Accademia e la Facoltà di Architettura. Nel 1957 inizia a dipingere. I suoi primi lavori sembrano improntati all’approfondimento critico del lavoro delle avanguardie storiche, soprattutto del Costruttivismo russo, con il suo neo-plasticismo che fa largo uso della proiezione sul piano bidimensionale.


Nel 1959 fonda a Padova il Gruppo Enne, insieme a Biasi, Costa, Landi e Massironi, e al suo interno opera nel campo delle immagini cinetiche, studiando le interferenze luminose e le variazioni motorie. Con il Gruppo Enne è attivo dal 1961 nell’ambito del movimento internazionale Nuova Tendenza, che trova a Zagabria il suo fulcro ideale, e partecipa alle più importanti esposizioni di Arte Programmata realizzate nella prima metà degli anni Sessanta. Definisce con sempre maggiore precisione l’ambito operativo costruendo “oggetti” ottenuti dalla piegatura e taglio di carton­cini neri, come struttura materiale percettiva in grado di superare l’aleatorietà pit­torica del quadro informale. Le attività all’interno del gruppo si fanno più intense e si sviluppa la coscienza di opere-oggetto capaci di modificare l’apprendimento e la fruizione artistica secondo le teorie della forma, dell’informazione e della mec­canica quantistica. Il gruppo, già intorno al 1961, definisce i propri oggetti visuali come “Opera Aperta”, secondo la definizione data da Umberto Eco, e con sem­pre maggiore precisione pone gli enunciati dell’Arte Programmata e cinetica, con il sostegno degli storici dell’Arte Giulio Carlo Argan e Umbro Apollonio. Gli interessi individuali di Chiggio aprono anche alle problematiche della poesia visiva, al concre­tismo fotografico e alla musica sperimentale. Nel 1964 fonda a Padova, con Teresa Rampazzi, il Gruppo di fonologia sperimentale NPS (Nuove Proposte Sonore) per la produzione di oggetti sonori (Musica elettronica). Apre uno studio attrezzato con apparati per la produzione di eventi sonori sintetici. Alcuni oggetti NPS di Chiggio fanno da spazio sonoro sia nella sezione del Gruppo Enne alla XXXII Biennale di Venezia nel 1964, sia nella retrospettiva al Museo d’Arte Moderna di Lodz del 1967.


Dal ’65, scioltosi il Gruppo Enne, Chiggio, sempre più critico nei confronti del mercato dell’arte, porta avanti la sua ricerca a livello di laboratorio, occupandosi anche di design e di graphic design. Dopo il ‘67 sente l’esigenza di superare la produzione di oggetti limitati alla sola fruizione ottico-percettiva per coinvolgere la cinesi corporea e le varie fenomenologie del corpo. Negli anni ’70 progetta molti ambienti e nel 1972, insieme a Costa, Landi e Massironi, crea l’opera collettiva Infodesign, incentrata sulla ricerca ambientale e sull’interesse per la radicalità del design, poi esposta nella mostra Eurodomus a Torino, curata da Giò Ponti. Tra gli anni ‘70 e ‘80 Chiggio prosegue la propria ricerca individuale facendo confluire le sue indagini percettive in strutture definite dalle alternanze dei campi Bianco- Rosso, capaci di modulare qualsiasi superficie attraverso scansioni destabilizzanti il solido formale percepito.


Dal 1978 al 1989 svolge attività teorica come docente di Progettazione ed Este­tica industriale all’Accademia di Belle Arti di Venezia e come visiting professor presso le Università di Venezia, Firenze e Padova. Nel 1996 apre a Padova il laboratorio multimediale “Embtool”, dove realizza documentari in video digitale sull’architettura e sull’arte, con la collaborazione di Alberta Ziche.


Tra le esposizioni più recenti, nel 2012 Arte programmata e cinetica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, nel 2014 la personale Ennio L. Chiggio - Alternanze instabili presso 10Amart di Milano e nel 2015-2016 la mostra itinerante Occhio Mobile: lenugjes del arte cinético italiano anos 50-70 presso la Corporacion Cultural Las Condes di Santiago del Cile, il MAC – Museo di Arte contemporanea di Lima e il Centro de Arte Contemporàneo di Quito.


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