RODOLFO ARICO'

Biografia

Rodolfo Aricò nasce a Milano nel 1930. E’ allievo di Guido Ballo presso il Liceo Artistico di Brera.

Dal 1950 al ’55 frequenta la Facoltà di Architettura presso il Politecnico a Milano. E’ di questo periodo il duplice interesse per architettura e studio della pittura.

Egli sviluppa, una sensibilità vicina alla poetica di artisti quali Gorky e Wols. Nel 1959 la sua prima personale al Salone Annunciata a Milano. Il suo operare si concentra sul centro della tela che lascia grezza ai lati.

Nel 1964 viene invitato alla XXXII Edizione della Biennale d’Arte di Venezia, in occasione della quale espone tre tele di grandi dimensioni ; l’opera è intitolata Trittico dell’esistenza.

Dal 1966 la pittura assume una struttura decisamente sagomata, e nel 1967 la Galleria L’Attico di Roma gli dedica una personale con presentazione di Giulio Carlo Argan.

Nel 1968 si sviluppa la sua amicizia con Toti Scialoja, di cui è assistente presso il Liceo artistico, ed è nuovamente invitato ad esporre in occasione della XXXIV Edizione della Biennale d’Arte di Venezia che gli dedica una sala personale dove Aricò crea un vero e proprio ambiente nel quale, come sottolinea Giovanni Maria Accame, “si evidenzia decisamente il carattere strutturale della sua pittura-oggetto”.

Nel 1969 espone alla Deson-Zaks Gallery di Chicago; nuovamente al Salone Annunciata e allo Studio Marconi dove presenta lavori realizzati con una tecnica a spruzzo con sovrapposizioni di gocce di colore. Nascono opere quali Prospettiva per Paolo Uccello e Arco, con un forte richiamo poetico all’Umanesimo, e sviluppi e studi prospettici definiti dall’autore “rappresentazione trasgredita”.


Risale al 1973 la mostra collettiva (insieme con Griffa, Verna e Battaglia) presso lo Studio La Città di Verona dal titolo Iononrappresentonullaiodipingo. L’anno dopo la sua prima antologica si svolge nella sede di Palazzo Grassi a Venezia.

Nel 1975 viene invitato da Giancarlo Politi ad una mostra sulla pittura italiana presso le gallerie Espace 5 (Montreal) e Templon (Parigi). Sempre nello stesso anno espone in diversi luoghi pubblici e privati tra i quali Il Museo di Castelvecchio a Verona, alla Galleria Stendhal, allo Studio Marconi di Milano e alla Galleria Rondanini di Roma. L’anno dopo progetta e realizza una scenografia per il Teatro dell’Assurdo di Jean Tardieu. Presso la Pinacoteca Comunale di Ravenna partecipa alla mostra curata da Gianni Contessi intitolata I nodi della rappresentazione, insieme con Gianni Colombo, Giuseppe Uncini e Franco Pardi, con gli architetti Aldo Rossi, Franco Purini, Ajmonino, un dialogo tra architettura e pittura.

E’ del 1980 la sua antologica presso la Casa del Mantegna a Mantova curata da Gianni Contessi.

Nel 1981 partecipa, ad una mostra sulla ricerca artistica dal 1960 al 1980 presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma. Nell’82 espone alla Triennale di Milano e alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.

L’anno successivo è con Colombo al PAC di Milano, mentre nel 1985 è invitato a Palazzo Dugnani alla mostra L’intelligenza dell’effetto-la messinscena dell’opera d’arte, curata da Francesco Poli e Adriano Altamira. Nel 1986 Flavio Caroli lo invita ad una mostra sull’arte italiana itinerante in Austria e in Germania. Lo stesso anno è nuovamente alla Biennale d’Arte di Venezia.

E’ del 1987 la sua personale allo Studio Marconi di Milano e nuovamente allo Studio La Città. Nel 1989 Espone alla Galleria Turchetto/Plurima di Milano e alla Galleria Banchi Nuovi di Roma.

Nel 1990 viene pubblicata da Electa la su prima importante monografia curata da Giovanni Maria Accame con introduzione di Guido Ballo. Tra il 1990 e il 1993 espone alla Galleria Lorenzelli Arte e allo Studio Grossetti (con Gastini e Nigro) alla Galleria Turchetto/Plurima. A Stoccolma, presso il Liljevalchs Konstall Elena Pontiggia ed Elio Santarella curano la mostra Il miraggio della liricità con opere storiche di Aricò.

Nel ’94 espone a Cà Pesaro a Venezia, mentre nel 1995 alla Rocca Paolina di Perugia.

Nel 1998 è presente nella mostra Arte Italiana. Ultimi quarant’anni-pittura aniconica, curata da Danilo Eccher presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna.

L’accademia di Belle Arti di Bologna lo invita con una mostra di opere su carta. E’ del 2001 la sua ultima personale all’ Annunciata di Milano.

Rodolfo Aricò muore nel 2002.