Dall'oggetto al significato
TINO STEFANONI

Testo critico: Maria Lucia Ferraguti

26 ottobre 2014 - 05 dicembre 2014
Viaggio 4

Più di 10 anni fa ricevetti in regalo per il mio compleanno un'opera di Tino Stefanoni: rappresenta un piccolo silos con barchessa annessa su fondo turchese. Fu amore a prima vista; l'opera mi trasmetteva una serenità metafisica. Da quel giorno quel piccolo quadro mi ha sempre accompagnata e tuttora fa parte della mia quotidianità. Lui stesso è diventato OGGETTO de QUOTIDIANO. È da qui che ripartono i miei viaggi, da una ricca raccolta di opere del maestro che si sviluppa dalla fine degli anni '60 (cartelli stradali e piastre di ferro) fino ad arrivare ai nostri giorni. È la scoperta di un mondo fatto di oggetti, apparentemente banali e ovvi ma che in se rappresentano il mondo delle cose e che a volte si sostituiscono alle parole.
Nella pittura di Stefanoni c'è ancora da scoprire e rileggere perché spesso ci soffermiamo alla semplice apparenza di ciò che rappresenta; ma dentro a quelle immagini c'è “l'incanto disincanto”, “l'ironia oggettiva”, “l'illusione svelata” e “l'enigma dell'ovvio” insomma c'è IRONIA, POESIA e CONCETTUALITA'. È tutto questo che voglio sperimentare in questa mostra assieme a dei nuovi compagni di viaggio: Paola Bicego (ironica, divertita e gaia) mio fratello Giancarlo (fin da piccolo attento e curioso nell'intraprendere i miei viaggi). Unitevi a noi e alle emozioni che spero possa trasmettervi questo cammino. Un ringraziamento particolare ad un amico collezionista.

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