Sala giochi
GIORGIO LAVERI

Testo critico: Chiara Argenteri

07 ottobre 2006 - 07 novembre 2006
Viaggio 2

Nel passato e sino ai primi decenni del nostro secolo, l'importanza del GIOCO è stata sottovalutata. Il gioco veniva considerato una sorta di “debolezza” come una limitata capacità di impegnarsi. E un po' questo è accaduto alla FANTASIA, considerata “cosa” da bambini, assai meno importante della razionalità e della ragione. Credo che invece il gioco sia fondamentale e che insieme alla fantasia dovrebbe restare presente nell'adolescenza e poi nell'età adulta… si anche gli adulti devono giocare… 
Ed è per questo che sono attratta dal lavoro di Giorgio Laveri e dalla realizzazione dei suoi oggetti ludici.
Mi affascina questo mondo fatto di elementi della realtà che non sono stati immaginati per essere dei giochi ma che lo diventano nel momento in cui il rossetto, i birilli o la penna diventano giganti, sproporzionati… e chi sa a chi appartengono…?  Un mondo fatto di grandi dimensioni, di oggetti giganteschi e sproporzionati, ingrandimenti ironici… trasformazioni imprevedibili… nel divenire.
Giocate con me.
Questa mostra è dedicata al mio amico Beppe… che avrebbe messo le mani ai fianchi, inclinato la testa e sorriso… Ciao.

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