Biografia
Achille
Perilli nasce a Roma il 28 gennaio 1927.
E'
conosciuto
per le sue
composizioni
di forme che
somiglianti
alla proiezione su di
un
piano di parallelepipedi, risultano alla fine irregolari
ed
inverosimili,
quasi irrisolti
allo sguardo.
Perilli
realizza
le sue opere attraverso un utilizzo forte
del colore
- gradevole e rigoroso insieme - e supporta il proprio lavoro con una
voluta "imprecisione" che va a vantaggio
dell’espressività.
Frequenta
il liceo classico, nel 1945 si iscrive alla Facoltà di Lettere e
si laurea con una
tesi sulla pittura metafisica di Giorgio De Chirico.
Con
Dorazio, Guerrini, Vespignani, Buratti, Muccini, Maffioletti, Perilli
fonda il Gruppo Arte Sociale (GAS); allo stesso tempo collabora alla
nascita e alla redazione delle riviste “Ariele” e “La
Fabbrica”, organo del GAS, delle quali esce un unico numero.
Nel
1947 partecipa alla redazione del manifesto Forma 1 (firmato oltre
che da Perilli, da Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini,
Sanfilippo, Turcato) che viene pubblicato sul primo numero della
rivista omonima. Nell'
ottobre
dello stesso anno partecipa
alla prima mostra del gruppo Forma 1 alla
Galleria Art Club.
Nel
1948
collabora con Sottsass jr alla
realizzazione, presso la Galleria di Roma,
della prima mostra di arte astratta in Italia.
Nel
giugno del '48 Perilli e Dorazio presenta
a
Parigi
una relazione sulla situazione della pittura italiana del ‘900 al
I
Congresso Internazionale di critici d’arte.
Nel
1950 fonda, con Dorazio e Guerrini, la Libreria-Galleria “Age
d’Or”; a cura dell’ “Age d’Or” viene pubblicato il primo
quaderno tecnico-informativo d’arte contemporanea Forma 2.
Il
primo e unico numero è un “Omaggio a V. Kandinskij”, con testi
di Max Bill, Nina Kandinsky, Enrico Trampolini e altri; il saggio di
Perilli è dedicato alla grafia di Kandinsky.
L’
“Age d’Or”, in collaborazione con l’Art Club, organizza
inoltre la mostra di Arte astratta e concreta in Italia (la prima
rassegna completa dell’astrattismo italiano) che si tiene in
febbraio alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
L’artista,
sempre assieme a Dorazio e Guerrini realizza il numero 4 della
rivista di architettura “Spazio”, interamente dedicato all’arte
astratta; Perilli vi pubblica un saggio dal titolo "Quarant’anni
d’arte astratta in Italia".
Nello
stesso anno Lucio Fontana invita l’ “Age d’Or” a collaborare
alla Triennale di Milano: Perilli, Dorazio e Guerrini realizzano in
collaborazione due grandi pitture murali, premiate con medaglia
d’argento.
Nel
1957 Perilli espone alla Galleria La Tartaruga, mentre
nel '63, presentato da U.Apollonio, espone i suoi lavori alla
Biennale di Venezia e
contemporaneamente in una mostra personale a New York alla Galleria
Bonino.
Sempre
nel 1963
partecipa a Palermo alle riunioni del “Gruppo 63”: realizza
scene, proiezioni e costumi per lo spettacolo “Teatro Gruppo 63”
alla sala Scarlatti di Palermo.
All’inizio
degli anni Settanta realizza
una
personale alla Galleria Nazionale di Praga oltre
a progettare numerose mostre
personali in Italia e ancora all’estero: alla Galleria Marlborough
di Roma, alla Galerie Espace di Amsterdam, alla Frankfurter Westend
Galerie di Francoforte, alla Jacques Baruch Gallery di Chicago con
solo opere grafiche. Partecipa alla International Biennal Exhibition
of Prints in Tokyo.
Nel
1979 organizza e realizza per il comune di Roma la mostra
L’avanguardia polacca 1910-1978 al Palazzo delle Esposizioni. Negli
anni Ottanta Perilli partecipa alla realizzazione di “Retina”,
rivista degli artisti, dove pubblica il manifesto Teoria
dell’irrazionale geometrico.
Una
sua ampia mostra retrospettiva, dal titolo "Achille Perilli,
continuum 1947-1982", è allestita al Palazzo dei Congressi
della Repubblica di San Marino.
Successivamente
espone in una mostra retrospettiva degli anni 1969/1984 al Paris
Center di Parigi dal titolo "Achille Perilli. L’irrazionale
geometrico".
Nelle
opere degli anni Novanta il linguaggio di Perilli si rafforza
ulteriormente in un cromatismo acceso, brillante
e vivace:
le forme si sviluppano in condizione bidimensionale, espandendosi
nello spazio della tela e acquistando strutture di grande eleganza e
movimento.
Le
opere di Perilli si qualificano in una direzione assolutamente
astratta e al contempo si articolandosi cromaticamente lasciano che
il colore possa argomentare e aiutare l’emergere e l’esprimersi
stesso delle forme.
Negli anni 2000 Perilli continua a lavorare e ad esporre in numerose mostre collettive e personali oltre ad essere presente in importanti collezioni pubbliche e private come ad esempio: Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, Palazzo delle Esposizioni (Roma), Frankfurter Westend Galerie di Francoforte, GAM di Torino, MAMAC di Liegi, Triennale di Milano, Musèe des Beaux Art, Mons, Fondazione Marconi (Milano), Istituto Italiano di Cultura a New York e Washington D.C, National Gallery of Modern Art di Nuova Delhi, Galleria Rossovermiglio di Padova, Italian Culture Institute Los Angeles, Walter Bischoff galerie diBerlino, Biennale internazionale d’arte di Venezia.