ALBERTO BIASI

Biografia

Alberto Biasi, maestro dell'op-art, dell'arte programmata e del cinetismo, vive e lavora a Padova. Nel 1959 forma il Gruppo N e lavora alla progettazione e realizzazione delle opere del gruppo fino al 1967. Nel 1961 è fra i promotori di “Nuove Tendenze” e le '62 tra gli iniziatori di Arte Programmata”. Sono di quegl'anni le “trame” ed i “rilievi ottico-dinamici”, le “torsioni dinamiche”, le strutture e le fotoriflessioni cinetiche, gli ambienti a percezione instabile. Dopo lo scioglimento del gruppo si riscopre “solista” e inizia una serie di ricerche sulla forma, le spazialità cangianti ed i movimenti armonici, realizzando un ciclo consistente di opere dal titolo “Politipo”.

Negli anni Novanta i Politipi si arricchiscono di un elemento fino ad ora parzialmente trascurato da Alberto Biasi, la pittura, sotto forma di inserimenti di colore, tracce, ombre, allusioni che sostengono in contrappunto la struttura articolata delle superfici stratificate; nascono così gli “Assemblaggi” spesso sviluppati in dittici e trittici che sviluppano, negli anni più recenti, fino all’oggi, una severità coloristica sempre più rigorosa e coerente, tendente alla monocromia.

L' attenzione verso la scultura è sottesa in tutta la produzione artistica di Biasi. Alluminio, acciaio corten, metacrilato sono i tramiti della sfida di Biasi allo spazio tridimensionale, affrontato nelle misure ampie di opere anche da esterno: lastre a sviluppo verticale, totem, così come spirali interrotte, eliche di fitti tuboli metallici diventano reinvenzioni, trasposizioni, esiti della 'felice ossessione', della costante ricerca di Biasi nel campo della percezione visiva.


Interminabile l'elenco delle sue mostre : oltre a quindici esposizioni di gruppo e ad un centinaio di personali, Biasi ha partecipato ad oltre cinquecento collettive, tra cui le Biennali di Venezia e di San Paolo (Brasile) e le ben note Biennali della grafica (Liubljana, Bradford, San Francisco e Cracovia), ottenendo numerosi e importanti riconoscimenti, in particolare quello ottenuto con il multiplo “Io sono” al World Print Competition ’73 del California College of Arts and Crafts in collaborazione con il San Francisco Museum of Art.

Nel 1988, il Comune di Padova nelle sale del Museo Civico agli Eremitani ha dedicato all'artista padovano un'antologica che ottenne un'affluenza di circa 50.000 spettatori.

Grandi successi hanno riscosso nel 2006 l’esposizione di trenta sue opere storiche nelle sale dell’Hermitage di San Pietroburgo e nel 2009 la sua antologica “Kaleidoscope: dalle trame agli assemblaggi” al Museo del Palazzo Reale di Genova. Sue opere si trovano al Modern Art Museum di New York, alla Galleria Nazionale di Roma, all’ Hermitage di San Pietroburgo,nei Musei Vaticani e nei Musei di Belgrado, Bolzano, Bratislava, Buenos Aires, Ciudad Bolivar, Epinal, Gallarate, Guayaquil, Livorno, Lodz, Ljubljana, Middletown, Padova, Praga, San Francisco, Saint Louis, Tokio, Torino, Trento, Ulm, Venezia, Waldenbuch, Wroclaw, Zagabria, al Ministero degli Affari Esteri di Roma ed in numerose collezioni private e pubbliche straniere ed italiane.


Di lui hanno diffusamente scritto i più importanti critici tra i quali ricordiamo: U.Apollonio, G.C.Argan, D.Banzato, G.Bartoli Bonaiuto, M.Bonollo, L.Bortolatto, P.Campiglio, F.Casagrande, G.Cortenova, G.Dal Canton, F.De Santi, G.di Genova, D.Formaggio, E.Forin, G,Granzotto, E.Gusella, A.Hapkemeyer, G.Imperatori, D.Marangon, G.Marchiori, F.Menna, M.Meneguzzo, M.Morales, B.Munari, I.Mussa, J.Nigro Covre, E.Pontiggia, S.Salvagnini, M.Schwarz, G.Segato, G.Simongini, A.C Quintavalle, A.Rohsmann, S.Salvagnini, C.Tisdall, M.Universo, H.Weitemeier, A.C.Zevi.